Durante la stagione invernale l’aria nelle case si secca a causa dei riscaldamenti. Per il benessere dell’organismo, in particolare per l’apparato respiratorio, è importante che l’umidità relativa nell’ambiente domestico si mantenga entro un range consigliato dai medici, per questo occorre umidificarla.
Cos’è l’Umidità relativa
L’umidità è la quantità di particelle d’acqua disperse nell’aria ma nella misurazione di questo parametro non ci si riferisce mai alla quantità assoluta ma al contenuto per metro cubo di aria in relazione al massimo contenuto possibile prima che questa condensi.
La Fisica insegna che il contenuto possibile di umidità, di particelle d’acqua nell’aria cambia in funzione della temperatura, quindi quanto più l’aria è calda tanta più acqua ha la capacità di contenere, quindi la stessa quantità di particelle d’acqua in assoluto cambia la sua percentuale rispetto alla possibile saturazione in funzione della temperatura.
Da questo consegue che con l’aumento della temperatura a parità di presenza di acqua nell’aria,, la percentuale si abbassa, facendo divenire l’aria più secca.
Qual è la percentuale di umidità ideale
La percentuale di umidità, ossia l’umidità relativa nell’ambiente di casa ritenuto ideale è quello compreso tra il 40 e il 65%. Se l’aria è troppo umida si conoscono bene i danni che questa può provocare sia alla salute della persone che alla casa e all’arredamento.
Con l’umidità il legno tende a gonfiare, assorbendola; in particolare il truciolato con cui sono fatti tanti mobili moderni si deteriora più facilmente con l’umidità accorciando sensibilmente la vita dei mobili stessi.
Al contrario il legno dei mobili, con l’aria eccessivamente secca, tende a fessurarsi riducendo la robustezza del mobile e anche in questo caso accorciandone la vita. Oltre a ciò anche l’estetica chiaramente ne patisce: un mobile fessurato non è certamente bello da vedere.
Gli effetti sulla salute
L’aria troppo secca asciuga le mucose, secca la pelle, rende l’apparato respiratorio maggiormente vulnerabile all’attacco da parte di virus e batteri, aumentando il rischio di contrarre malattie soprattutto a carico dell’apparato respiratorio.
Come fare
La prima cosa in assoluto è limitare il riscaldamento; questo non solo va a favore del benessere personale e dei mobili ma ha anche una valenza di risparmio energetico, quindi con un effetto positivo sulla bolletta energetica, ma anche a vantaggio dell’ambiente.
Non è il minor consumo del singolo che incide sull’ambiente ma è la legge dei numeri: se ciascuno risparmiasse qualcosa sul riscaldamento, con milioni di persone che lo fanno, la quantità di energia utilizzata si ridurrebbe drasticamente e con questa l’emissione di gas nell’atmosfera.
Oltre a ciò è possibile aumentare l’umidità nell’ambiente immettendola attraverso gli umidificatori.
Gli umidificatori domestici
Per umidificatori possono essere del tipo da applicare ai termosifoni, i classici “cocci” che, riempiti d’acqua. con il calore ne determinano l’evaporazione umidificando l’ambiente.
Se si vuole un’azione maggiormente incisiva è possibile utilizzare gli umidificatori elettrici. Questi apparecchi scaldano l’acqua contenuta nel serbatoio trasformandola in vapore che innalza decisamente l’umidità ambientale.
Alcuni modelli fanno solo evaporare l’acqua mentre altri operano un ricambio d’aria: aspirano l’aria ambientale, la addizionano di vapore e la reimmettono nell’ambiente.
Questo azione addizionando l’aria di vapore a 100°C, uccide anche i batteri e i virus che vi si trovano, restituendo all’ambiente un’aria risanata.
Da non trascurare le tante forme e i tanti stili degli umidificatori che uniscono l’utilità all’estetica, in molti casi diventando anche elementi di Design nelle case. All’acqua degli umidificatori è anche possibile aggiungere gocce di essenze che con l’evaporazione profumano l’ambiente.
I costi sono molto variabili, a partire da una ventina di euro per i modelli più semplici fino a diverse decine di euro per gli umidificatori più potenti e a ricambio d’aria adatti soprattutto ad ambienti più ampi.